…verso il mare di diversità…

Perchè continuare a negare la soggettività? Perchè parlare di “inclusione” femminile sempre e solo in prospettiva di scelte politiche che seguono una logica familistica che sappiamo bene a quali modelli e ruoli fa riferimento? Se sei una donna “giusta” che risponde ai canoni, rientri nella lotta di valorizzazione lavorativa (quella stessa carriera che ti permetterà di figliare maggiormente, naturalmente!), ed inoltre un ottimo rinforzo per evitare un noiosissimo conflitto che potrebbe ribaltare davvero degli schemi triti e ritriti.

Evolvere davvero è lavorare sulla società, ciò che i femminismi intersezionali tentano di fare in maniera consistente, con proposte che coinvolgano tutto l’apparato sociale, non solo una parte. Cambiare focus sul soggetto, smettendo di nutrire gli schemi capitalistici, e guardando ad una società più aperta, evoluta, con un’idea di “famiglia” un po’ più complessa di 50 anni fa, un’idea relazionale e lavorativa ampia e che possa coinvolgere e tutelare le molteplici sfaccettature sociali.

La parola d’ordine è cura: cura di ciò che abbiamo davanti agli occhi, dell’evoluzione in atto e della moltitudine di diversità che ci circondano, anche se non ci appartengono (o forse sì!).

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